Dolce Stil Nuoto

DOLCE STIL NUOTO

Benoit LeComte: l’uomo che sfidava gli oceani

Quella di oggi è la storia di un uomo fuori dal comune, per cui il nuoto non è solamente una passione, ma un’avventura e un modo per portare avanti un qualcosa di più grande.

Oggi parliamo di Benoit LeComte, un nuotatore francese che nel giugno dell’anno scorso ha iniziato una delle più folli, emozionanti e pericolose avventure di nuoto.

Ma prima di parlare di questa avventura, forse, è meglio andare indietro di parecchi anni, quasi 21, per scoprire chi sia questo signore. LeComte non è una di quelle persone che si trovano in piscina, e nemmeno per strada, Benoit è una persona che non si accontenta delle sfide facili, e la sua passione per il nuoto, unita ad un notevole allenamento ed un onorevole scopo lo portarono, nel 1998, a tuffarsi dalle Rive del Massachusetts.


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Lo scopo della nuotata era di raccogliere fondi per la ricerca sul cancro come tributo al suo padre scomparso. Per i successivi 73 giorni Benoit nuotò verso est, verso l’Europa, attraversando l’Atlantico. 8 ore al giorno, tutti i giorni, accompagnato esclusivamente da 3 persone a bordo di una barca a vela dove mangiava e dormiva. Al suo arrivo Benoit, esausto, dichiarò “mai più”.

Bene, ora che abbiamo scoperto un po’ di più di quel che Benoit ha fatto torniamo nel 2018, Benoit ha 51 anni, è ancora in forma, e soprattutto ha ancora quella fame di avventura e di battere ogni limite che aveva 20 anni prima.

Ed è questa la ragione che porta Benoit, il 5 luglio 2018 a tuffarsi nuovamente nell’oceano, questa volta però da una spiaggia vicino a Tokyo, in Giappone. A distanza di 20 anni da quel “mai più” Benoit deve ricredersi, lo rifarà, e non solo, farà qualcosa di ancor più grande; questa volta la sfida è ancora più estrema, questa volta non vuole attraversare l’oceano Atlantico, questa volta sfida il re dei sette mari, il pacifico.

Benoit si tuffa non solo per battersi e per ottenere un nuovo record, Benoit si tuffa in acqua e comincia a nuotare verso quella terra lontanissima ed invisibile che è l’America perché vuole dare un messaggio forte. Benoit vuole portare fino in fondo questa sfida per sensibilizzare le persone sull’inquinamento degli oceani, e soprattutto sull’inquinamento dovuto alla plastica. Durante tutto il viaggio infatti i suoi compagni di avventura, tra cui troviamo medici, biologi marini, skipper, meteorologi e scienziati, hanno studiato i flussi Marini e l’inquinamento delle acque.

Benoit vuole percorrere 5500 miglia nautiche, una distanza superiore a 10.000 km, qualcosa di impensabile per i più. Ma al suo fianco, e al fianco della sua missione di sensibilizzazione, si sono mossi varie università, aziende e perfino la NASA, fornendogli il supporto necessario per un’impresa del genere. Comincia così la sua avventura percorrendo, o almeno provando a percorrere, 30 miglia nautiche al giorno, nuotando 8 ore e consumando una media di 8000 calorie.

Il 5 giugno, quando si tuffa, tutto il mondo parla di lui, a 51 anni nessuno pensa possa farcela, lo danno per spacciato; ma anche Benoit sa che sarà molto dura, sa che la California è lontanissima, eppure ci prova.

Benoit e il suo team viaggiano dal Giappone verso est per 190 giorni, sfidando pressoché ogni condizione climatica, arrivando però solamente, per così dire, fino alle Hawaii. Il 12 dicembre 2018, infatti, Benoit indossa l’attrezzatura per l’ultima volta e si tuffa per l’ultimo giorno di nuotata verso Queens beach, Honolulu, Hawaii.

Dopo 190 giorni e più di 6600 chilometri percorsi (circa 2/3 della distanza preventivata) Benoit si ferma e torna sulla terraferma. Non è come si aspettava, non è in California, non è a San Francisco e non è come il sogno che si era fatto del suo arrivo.


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Ma nonostante non sia andata come voleva, Benoit scrive nel suo diario di bordo (che potete trovare sul sito di questa incredibile impresa) che l’importante è che tutti siano tornati sulla terraferma in sicurezza, e che, comunque, i dati ed i campioni raccolti serviranno alla ricerca sugli oceani.

Nonostante tutto Benoit il suo scopo l’ha raggiunto, perché le persone hanno parlato di lui e del problema dell’inquinamento della plastica nell’oceano.

Perché anche se l’impresa aveva un altro obiettivo, anche se Benoit aveva altre aspettative, questa è stata un’avventura che rimarrà per sempre; ha stabilito un record incredibile e, soprattutto, è la dimostrazione che si può sempre fare di più, non si è mai arrivati. E anche se magari qualcosa può sembrare un fallimento, in realtà, a casa si torna sempre con qualcosa in più, e ogni avventura è solamente un nuovo punto di partenza per qualcosa di più grande. Perché la verità è che nel nuoto e nello sport non si perde mai.


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